Da sempre simbolo di fortuna e abbondanza, il sale ha assunto nel corso dei secoli valore religioso ma anche connotazione economica. Al punto che lo stipendio si chiama ancora oggi salario, perchè una volta i padroni pagavano i lavoratori in sale. E per la stessa ragione, al ristorante un conto troppo caro ci sembra salato. In più, trattandosi di un bene fondamentale, non potevano mancare le superstizioni, come quella secondo cui rovesciare il sale sulla tovaglia, porterebbe male a chi lo esegue! Il sale è anche simbolo di saggezza, infatti avere poco sale in zucca significa essere privi di raziocinio e di buon senso. Al contrario, cum grano salis rimanda al prenderla con un grano di sale, cioè capire qualcosa senza fermarsi al suo significato letterale. Essere il sale della terra si dice di persona ritenuta particolarmente saggia, colta, oppure, ironicamente, di chi si crede depositario della verità illuminata. Essere indietro di sale equivale a capire poco, a essere poco intelligenti, mentre chi è senza sale, ahimè, non ha proprio speranza, in quanto scialbo, insulso e banale.
Nel rito cristiano del Battesimo, il sale viene posto in bocca al battezzando a simboleggiare la forza spirituale e l’incorruttibilità morale della sapienza, dopo che Cristo ebbe definito “sale della terra” i propri discepoli (Matteo,5,13) in quanto votati a dare “sapore” alla vita, e quindi a darle significato, mediante la diffusione della parola di Dio e salvando così il mondo dalla corruzione.