Cinque sono i grammi di sale che andrebbero consumati giornalmente secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità. I medici più avveduti consigliano addirittura di non superare il grammo e mezzo: una quantità indispensabile al corpo umano, idonea a proteggerlo dalla disidratazione e ad aiutarlo in alcuni processi metabolici all’interno dello stomaco.
Spesso, però, eccediamo con il consumo di sale, anche inconsapevolmente: il 64% del sale ingerito ogni giorno è già presente negli alimenti che portiamo in tavola, come pane e prodotti da forno, formaggi o salumi, cibi in scatola e surgelati; il restante 36% della quantità consumata viene aggiunta durante la preparazione o il condimento dei piatti. Per arrivare a una riduzione progressiva del consumo di sale, basterebbe cucinare cum grano salis, aumentando la sapidità dei cibi attraverso l’impiego di spezie, erbe aromatiche, salsa di soia, scorze di agrumi, oli aromatizzati, gomasio.
Ne guadagnerà la salute, esponendoci meno a rischi cardiovascolari e a malattie come l’ipertensione, il diabete, l’osteoporosi e patologie gastrointestinali.